Torniamo indietro solo di qualche mese, non è richiesto un grande sforzo di memoria. Erano le ultime settimane del governo Prodi, Clemente Mastella si apprestava a togliere la fiducia all’esecutivo, la Consulta aveva appena dichiarato costituzionalmente legittimo il referendum Segni-Guzzetta, il Palazzo era in fibrillazione, gli eventi non erano ancora precipitati e non pochi ritenevano che si potesse salvare la legislatura prolungandola di un anno o un anno e mezzo. In quello stesso periodo, infatti, il neosegretario del Pd, Walter Veltroni, era impegnato a trovare un accordo con Silvio Berlusconi sulla riforma elettorale e ad un certo punto sembrava che la soluzione fosse a portata di mano. La “formula magica” consisteva in un ibrido, un sistema che, sostanzialmente, fondesse la legge elettorale tedesca e quella spagnola: collegi elettorali di modeste dimensioni - come in Spagna - e sbarramento elettorale – come in Germania, per il Bundestag. La proposta però non prevedeva il congegno della sfiducia costruttiva, che assicura stabilità al governo, una volta che si sia insediato, sia a Madrid che a Berlino. Ad ogni modo, sui modelli da scegliere non c’erano dubbi, né per il Pd né per Forza Italia. Veniamo ad oggi. Zapatero ha vinto le elezioni legislative in Spagna, ha ottenuto un secondo mandato, ma non ha la maggioranza assoluta di seggi in Parlamento. Dovrà cercare alleati tra autonomisti e nazionalisti baschi e catalani, non è da escludere che debba addirittura rivolgersi ai Popolari, cioè il principale rivale, l’altro polo, per poter governare. Dalle urne non è uscito un governo e qualsiasi esecutivo ora Zapatero riesca a formare sarà sostenuto da una maggioranza parlamentare postelettorale. Probabilmente sarà un governo stabile grazie alla sfiducia costruttiva, ma non sarà stato scelto dagli elettori. Domanda: siamo sicuri che quello spagnolo sia un buon modello? Nell’altro Paese che da noi fa scuola, la Germania, da anni il governo del Cancelliere, Angela Merkel, si appoggia sulla “grande coalizione”, un’alleanza parlamentare, anche questa postelettorale, di socialdemocratici e democristiani, una soluzione eccezionale cui si ricorre in casi d’accertata ingovernabilità. In altri termini, le due principali forze politiche, una volta constatato che nessuna delle due ha abbastanza seggi per esprimere e sostenere un esecutivo, si accordano per formarne uno insieme. Lo sbarramento elettorale, infatti, di per sé preserva il Parlamento dall’eccessivo frazionamento, ma non garantisce che il governo venga scelto dagli elettori. Anche in Germania, beninteso, la sfiducia costruttiva assicura stabilità governativa, ma per assicurarla occorre prima che un governo nasca. Il punto è che per fare un governo di “grande coalizione” qualsiasi legge elettorale va bene, perfino la nostra che pure è la peggiore in circolazione. Domanda: siamo sicuri che il sistema tedesco sia così virtuoso come vorrebbero farci credere? Se si vuole che siano gli elettori a scegliere chi debba governarli, allora forse è il caso di dare uno sguardo alla Gran Bretagna ed agli States. Quando si elegge il Parlamento inglese, un minuto dopo la conclusione dello spoglio delle schede si sa già con certezza chi governerà e di grandi coalizioni neanche si parla semplicemente perché non ce n’è bisogno. Quanto agli U.s.a., il governo di Washington, cioè il Presidente della Repubblica, è eletto separatamente dal Congresso, il loro Parlamento. Ma di prendere questi Paesi a modello da noi non se ne parla neanche. Chissà perché.
Mauro Ammirati
venerdì 14 marzo 2008
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1 commento:
Buongiorno Mauro,ho appena letto i tuoi articoli trovandoli tanto critici quanto precisi.
Volevo proporti un argomento di discussione che tanto mi sta'a cuore:"L'ipocrisia dell'eletto e dell'elettore"
A volte penso che la classe politica che ci governa sia davvero l'immagine dalla societa' che la ha eletta.
Quotidianamente si assiste a patetiche discussioni poilitiche,fatte di illazioni, finti dati sempre controvertibili,
smentite,non conferme,non prese di posizione...
Assistiamo a spettacoli teatrali di attori che dopo trentacinque anni di "onorata" carriera si reputano dei novelli, accusando gli altri di ansianita'..
A uomini che osannano gli USA come modello maximo di democrazia,dimenticando forse che li si muore per strada se non si possiede una tessera sanitaria...
Assistiamo agli spettacolini del sig.DI PIETRO "paladino dei giusti",acerrimo nemico del palazzo....dove lui stesso poi mangia ed abita...
Assistiamo ai comizi di "partiti di frontiera" che si riempiono la bocca con parole come identita' e valori....
Assistiamo a segretari di partiti di ispirazione proletaria e combattente, che frequentano nobili salotti concilianti,facendosi accompagnare dall'auto blu...
Passiamo adesso a quei cittadini che al bar tanto aspramente criticano la politica,poi alla prima occasione vanno a baciare le mani desiderosi di piaceri...
A coloro che sono rimasti un mese e mezzo senza acqua e ne hanno bevuta di inquinata per non si sa quanto,premiando poi i colpevoli con enorme consenso elettorale...
Ai cittadini che vendono i loro voti e quelli della nonna disabile per un posto al seggio...
Ai cittadini che parlano male dei politici e poi grazie a loro partecipano a finte gare di appalto aggiudicandosi ad oltransa lavori pubblici....
Caro Mauro si potrebbe continuare all'infinito....
Concludo dicendo una cosa...
Signori miei VERGOGNATEVI!!!!!!
Pensate a coloro che hanno perso la vita in una guerra non troppo lontana..combattendo per ideali e valori..che siano di destra o di sinistra non importana!!!
C'e' chi ha donato la sua vita per portare avanti un'idea,una identita'.......e allora a noi umili e privilegiati cittadini ITALIANI non rimane che almeno un dovere...riflettere un attimo prima di parlare e prima di porre un segno sulla scheda elettorale.
A presto Federico Donato Cicchelli
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